Ventotene Europa Festival 2022

Anche quest’anno ritorna, sull’Isola di Ventotene, il Ventotene Europa Festival, edizione 2022, manifestazione ideata ed organizzata dall’Associazione La Nuova Europa, sotto l’Alto patrocinio del Parlamento Europeo, con il patrocinio del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Lazio e del Comune di Ventotene ed in collaborazione con la Commissione Europea e l’ACRI, Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa

Flora Russo (foto Mara Comin/ La Nuova Europa)
Flora Russo (foto Mara Comin/ La Nuova Europa)

Sono stati coinvolti cinquanta giovani studenti e studentesse tra i sedici e i diciannove anni,  i quali fanno parte di scuole internazionali europee provenienti da Berlino, da Parigi, dalla Scuola europea di Varese e dalla Rete di scuole italiane “Laboratorio di Cittadinanza”, capofila il Liceo classico T. Mamiani di Roma. Questi ragazzi  redigeranno, attraverso un lavoro di gruppo, un documento intitolato “Un progetto per la pace”, visto l’attuale conflitto bellico in atto nel cuore dell’Europa tra Russia ed Ucraina. Lo scritto sarà trasmesso al termine del Festival alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che già nel 2021 è stata insignita, dall’Associazione organizzatrice della manifestazione e dal Comune di Ventotene, del Premio La Chiave d’Europa.

In questa edizione non sono mancati i protagonisti e gli ospiti di spicco: oltre all’immancabile Roberto Sommella, Presidente dell’Associazione La Nuova Europa e codirettore di Milano Finanza, vi hanno preso parte anche giornalisti come Stefano Polli, Vicedirettore dell’Ansa ed Eleonora Belviso, di Rai Radio Uno. Riguardo il mondo della politica, il Festival ha ricevuto i saluti, gli auguri e il sostegno, attraverso  videomessaggi, dei Ministri Luigi Di Maio e Vincenzo Amendola, nonché del Capo Rappresentanza dell’Unione Europea in Italia Antonio Parenti. Sono state invece presenti altre personalità politico istituzionali di spicco, come la Commissaria straordinaria per il Comune di Ventotene Monica Perna, la Commissaria straordinaria del Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano Silvia Costa, il Prefetto di Latina Maurizio Falco, l’ex Ministro della Giustizia del Governo Monti e attuale copresidente del Comitato scientifico della Conferenza sul Futuro dell’Europa Paola Severino, il Capo del Dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri Diana Agosti ed il Direttore centrale per l’Integrazione europea presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Nicola Verola.

Ma l’elenco non termina qui: oltre a queste illustri personalità, in videocollegamento è intervenuto l’ex Presidente del Consiglio e della Commissione Europea Romano Prodi, che ha tenuto una conversazione di economia politica intitolata “Vent’anni di euro”.
Da citare anche il musicista italo-turco Francesco Taskayali, che ha tenuto il “Concerto per la pace”.

Dal mondo universitario e redazionale, per una conferenza in merito a “La costruzione dell’Unione Europea tra guerra e pace”, sono sbarcati sull’Isola anche Pietro Graglia, professore ordinario di Storia delle Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di Milano “La Statale”, Andrea Patroni Griffi, professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire.

Da segnalare anche l’iniziativa “Il Manifesto torna a Ventotene”, in occasione della quale si è esposta la copia semi-clandestina, con le annotazioni di Ursula Hischmann risalenti al 1943, restaurata dagli Archivi Storici dell’Unione Europea. Il relatore è stato il Segretario Generale dell’Istituto Universitario Europeo Marco Del Panta, accompagnato dalla lettura di stralci dello stesso Manifesto da parte del doppiatore Luca Ward e dalla performance musicale di Leonardo Mazzarotto (al violino) e di Valerio Tesoro (al pianoforte).

Proprio Luca Ward (che il NOUS ha avuto già il piacere di intervistare a giugno 2021) ci ha rilasciato una dichiarazione in merito alla sua esperienza di Ventotene. 
Ha raccontato che è stata per lui un'esperienza bellissima: “Ero circondato da un sacco di giovani e da tantissimi professionisti del giornalismo, che hanno dato veramente prova di un attaccamento a questa idea meravigliosa nata a Ventotene nel '41, fantastico”. Ha poi  sottolineato  un’attmosfera di grande partecipazione emotiva che ha coinvolto tutti i presenti,  marcando il fatto che la sua generazione ha “lottato tanto per questa Europa” e se quest’ultima “…non piace a qualcuno che la vuole modificare, cambiare, migliorare, che si faccia avanti… A questo punto il messaggio è diretto a questi ragazzi,  ai giovani, siete voi che dovete darvi da fare per migliorare questa Europa. La strada tracciata è questa, poi, certo, si può fare sempre meglio…. La pandemia sicuramente ha anticipato alcune cose, quindi già l'Europa qualcosa l'ha migliorata con il suo Parlamento, però si può e si deve fare ancora molto, con la partecipazione di tutti”. 
Luca Ward ha concluso il suo messaggio ringraziando il Presidente dell’Associazione La Nuova Europa Roberto Sommella e la Vicepresidente, Direttrice e organizzatrice del Festival Raffaella Rizzo, dichiarando che questa avventura è stata “veramente emozionante”.

Hanno partecipato come relatori agli eventi di questo Festival anche Martina Ciai, Assistente al Parlamento Europeo, Eric Jozsef, giornalista presso Libération, Lorenzo Robustelli, direttore di Eunews. Hanno tenuto un convegno dal titolo “L’Europa e le donne: a che punto siamo?” Silvana Boccanfuso, storica presso l’Università di Pavia, Federica Di Sarcina, storica presso l’International Studies Institute Florence e Francesca Cigarini, analista  politica presso la Rappresentanza dell’Unione Europea in Italia. Da citare anche l’intervista degli studenti, intitolata “Canto per Europa” allo scrittore Paolo Rumiz.

Una menzione particolare va fatta per Tiziana Sallusti, Dirigente Scolastica del Liceo Classico Statale Terenzio Mamiani di Roma, scuola capofila della Rete Laboratorio di Cittadinanza e membro fondatore dell’Associazione La Nuova Europa. E’ soprattutto grazie a Lei che lo spirito dell’iniziativa si è potuto diffondere negli anni tra i giovani studenti, non solo del liceo che dirige oramai da più di dieci anni, ma anche in quelli di tutte le scuole partecipanti, giovani che rappresentano il futuro di un’Europa libera e unità, come il Manifesto originario si era proposto. 

Anche lei ha voluto rilasciare una dichiarazione al nostro giornale, ricordandoci che: “Il Ventotene Europa Festival di quest'anno è all'insegna della pace, l'argomento principale, visti i venti di guerra che spirano per l'Europa e fuori dall'Europa”. Ha inoltre aggiunto che “le istituzioni hanno accolto favorevolmente questa attività di formazione, oltre che di ascolto, dei ragazzi di tutta Europa”. A riprova di questo, il messaggio giunto al Festival del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. Gli studenti partecipanti, sottolinea Tiziana Sallusti, “stanno lavorando tantissimo, attraverso attività di gruppo, producendo relazioni scritte frutto di riflessioni, dibattiti e approfondimenti autonomi e guidati sulle tematiche scelte e trattate nelle conferenze giornaliere. L’impegno è, dunque, a pieno ritmo dal mattino fino a sera. Non mancano i momenti di svago dedicati alla conoscenza dell’isola, sia paesaggistica sia storico – politica. Il nostro intento è quello di un impegno serio per cambiare il mondo, perché il sogno di noi tutti è quello di un'Europa di pace, un'Europa di benessere, di prosperità, dove anche le differenze possano trovare accoglienza in una unità condivisa”. 

Infine ha aggiunto che: “In contemporanea a questo Festival c'è anche la Scuola d'Europa per i bimbi di Ventotene”, qualificandola come “…una nuova scommessa” in quanto “… la cittadinanza europea si deve insegnare fin da piccoli, chiaramente con un linguaggio diverso e secondo modalità diverse”. Insomma la Pedagogia assume un ruolo fondamentale anche in questo, infatti, conclude la Dirigente Scolastica, l’educazione deve essere come: “… una leva per giungere alla consapevolezza della cittadinanza e dell’identità europea”.

Non potevamo non riportare anche le parole di colei che è stata l’artefice di questo grande evento, la direttrice e l’organizzatrice del Festival Raffaella Rizzo, la quale esprime così la propria soddisfazione: “Sono particolarmente orgogliosa del successo di questa edizione, tutta dedicata alla Pace, che ha avuto autorevoli presenze istituzionali ma anche importanti relatrici e relatori. Dal messaggio del Presidente del Consiglio Mario Draghi che ha augurato buon lavoro e buona Festa dell’Europa ai ragazzi provenienti dalle scuole di Parigi, Berlino, di Varese e di Roma, all’intervista con Romano Prodi, già Presidente della Commissione europea, sui vent’anni di euro e sulla guerra in corso. Giornalisti impegnati come Marco Tarquinio, Eric Jozsef, Marino Sinibaldi, Stefano Polli, Paolo Rumiz. Bravissime giornaliste come Eleonora Belviso, Elisabetta Stefanelli ed Eva Giovannini, presente al Festival in veste di inviata Rai. Storiche come Silvana Boccanfuso e Federica Di Sarcina hanno aggiunto lucide analisi a temi difficili, come quello della parità di genere. E poi, novità di quest’anno, la dimensione artistica. Attorno alla prima copia del Manifesto rientrata restaurata sull’isola, abbiamo cucito un evento emozionante con l’attore Luca Ward, lo storico Piero Graglia, i musicisti Leonardo Mazzarotto e Valerio Tesoro. Mentre il pianista e compositore Italo-turco Francesco Taskayali ha chiuso la prima giornata di incontri prima di volare per l’Eurovision a Torino. Insomma, posso dire che a 6 anni dalla nascita il Festival ha conquistato un’autorevolezza destinata a farlo crescere ancora. Siamo sulla strada giusta!”.

Sicuramente la fine delle restrizioni per la pandemia ha ridato vigore alla manifestazione, la quale è stata, e ciò è sicuramente da sottolineare, l’unico evento citato dai giornali e dalle televisioni il 9 maggio, Festa dell’Europa, a dimostrazione della sua importanza etica, sociale e politica, soprattutto in una fase così delicata che l’Europa sta attraversando. “Il Festival dev’essere - ha aggiunto la direttrice - un’occasione di studio e approfondimento, ma anche una festa, un’esperienza da non dimenticare, un viaggio di formazione per le ragazze e i ragazzi”.

Nelle parole di Raffaella Rizzo si compendiano i molteplici significati che assume questa grande manifestazione, ricca di storia, di utopia che si trasforma in speranza attraverso gli occhi curiosi dei giovani, cristallini come le acque che circondano l’Isola divenuta il cuore simbolico di un’Europa che stenta ancora a decollare. Oggi, però, è stata data una spinta importante, riassunta nel documento redatto dai ragazzi e indirizzato ad Ursula von der Layen. 

In conclusione, quindi, non potevamo non riportare ciò che i veri protagonisti di questa splendida settimana di festa, così come Raffaella Rizzo ha voluto che diventasse, ossia i giovani, hanno proddotto: “Dal 8 al 13 maggio, noi ragazzi italiani, insieme a studenti tedeschi e francesi, abbiamo discusso ed elaborato un documento di proposte da mandare alla Presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen. Il tema assegnatoci era quello della pace e la domanda a cui dovevamo rispondere era: - Come possiamo, noi in quanto Europa, creare un sistema che ci garantisca la pace per il nostro futuro? - Confrontando i nostri lavori, abbiamo notato come la maggioranza di noi trovava che la risposta a tale quesito sia in un’educazione comune, che insegni i valori della pace, dell’uguaglianza, della solidarietà, della libertà. Inoltre, abbiamo proposto l’aggiunta di una materia obbligatoria che tratti la storia, la geografia e la politica europee; abbiamo espresso il desiderio che le “European Schools” vengano diffuse anche nei paesi dell’est, dove se ne sente la mancanza. Poi, al fine di conoscere a fondo tutte le realtà all’interno dell’UE, abbiamo provato ad incoraggiare i progetti Erasmus con meta prestabilita e non di libera scelta; abbiamo proposto un mese dedicato all’Europa, da festeggiare in ogni singolo paese dell’UE, durante il quale si dovrebbe svolgere un festival comprendente eventi culturali (cinema, arte, cucina, letteratura, musica…) che rendano possibile la conoscenza di tutti i paesi amici, con cui dobbiamo collaborare ogni giorno per un futuro di pace. In più, durante questo mese, vorremmo che si diffondesse in tutta Europa una radio, gestita unicamente da studenti universitari, che si occupi di dare notizie riguardo l’attualità europea. Un’altra proposta è stata quella di aprire i confini europei, rendendo l’UE una comunità sì unita, ma anche inserita nel resto del mondo, che possa prendere decisioni al di fuori dei suoi territori, non attraverso i singoli stati, ma in modo comune. Riguardo a ciò, vorremmo che l’Europa stabilisse rapporti di interdipendenza con altri paesi del mondo, in modo che i paesi dipendano egualmente l’uno dall’altro, e debba quindi convenire la pace molto più che la guerra. Nonostante ciò, pensiamo sia necessario costituire un esercito europeo, che venga creato solo ed esclusivamente al fine di difendere, e mai di attaccare. Infine, è emersa la proposta di fondare un European Income, che sia diverso da paese a paese ma non tra i cittadini di uno stesso stato,  Ciò allo scopo di eliminare le disuguaglianze tra le classi sociali e compiere un ulteriore passo verso la pace”.

Dalla lettura di queste  parole non si può certo dire che le nuove generazioni, se ben guidate e stimolate, non abbiano le idee chiare. Trai i giovani partecipanti citiamo in ultimo il commento di una giovane tutor del Liceo Mamiani Elena Cirinoi: “La settimana trascorsa a Ventotene per il progetto della nuova Europa è stata per noi studenti un’esperienza unica ed indimenticabile, grazie alla quale abbiamo avuto modo di confrontarci con realtà diverse dalle nostre, mettere alla prova noi stessi e la nostra capacità di progettare, di pensare, di analizzare. Abbiamo potuto sperimentare la difficoltà ma anche la bellezza di discutere con persone a noi lontane ma che condividono il nostro stesso obiettivo, ossia la pace in Europa, costruendo una realtà nel suo piccolo simile a quella del parlamento e dei vari organi europei”.   
 Queste parole ci dicono tutto sulla necessità di continuare, sviluppare e sostenere questo bellissimo progetto, affinché tutti ricordino, in particolare gli adulti che hanno la responsabilità di compiere scelte e assumere decisioni spesso cruciali, che il futuro è dei giovani, come recita un antico proverbio amerindo: “La terra non è un’eredità ricevuta dai nostri padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli”.

Chiudiamo con un grazie agli artefici di questo evento: Roberto Sommella, Raffaella Rizzo, Tiziana Sallusti ed in ultimo, ma non ultima, alla coordinatrice storica della formazione la professoressa Flora Russo.

di Antonio Natale

Fonti:
- Associazione La Nuova Europa – Programma del Ventotene Europa Festival 2022: https://www.lanuovaeuropa.it/wp-content/uploads/ProgrammaVEF-2022-web.pdf 
- Dichiarazioni alla Redazione pervenute da Tiziana Sallusti e da Luca Ward, Raffaella Rizzo, Elena Faitelli.

Caporedattore
Attualmente studente universitario di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi Roma Tre, mi sono diplomato nel 2021 al Liceo delle Scienze Umane, ad indirizzo economico-sociale, con la metodologia didattica flipped classroom (negli ultimi tre anni di corso), presso l'Istituto Magistrale Statale Gelasio Caetani di Roma. Ho fatto parte della rete “Laboratorio di Cittadinanza” (che riunisce studenti di alcune scuole d’Italia e d’Europa. In merito alle tematiche che questo periodico tratta, ritengo di essere un federalista europeo, ossia una persona che crede sul fatto che l’Unione Europea attualmente applicata è completa soltanto da un punto di vista economico e non politico. Per questo problema, secondo me, nascono diverse problematiche di ordine legislativo che devono essere risolte al più presto, magari con la promulgazione di una Costituzione Europea e di regolamenti comunitari in grado di portare l’Unione Europea a chiamarsi veramente tale, sul modello degli Stati Uniti d’America, pur rispettando le tradizioni, le autonomie e soprattutto le identità dei singoli stati nazionali membri. Spero che con la mia opera di scrittura e di approfondimento su questo giornale, unita a quella dei miei colleghi redattori, possa contribuire a rendere completo il processo di formazione dell’Unione Europea, rendendola così come pensata dai suoi ideatori che scrissero il Manifesto di Ventotene. Sono caporedattore del N.O.U.S. dal 19 giugno 2023.